Non ho tempo per i sogni degli altri, per treni senza fermate ne stazioni.
Come il sole non ha luce per altri pianeti troppo distanti,
in altre lontane galassie e costellazioni.
Una chioccia non più spazio, e caldo riparo per altri pulcini,
il mare calmo per alte e maestose onde, l’arido deserto per copiose ed incessanti piogge.
La primavera per quelli, come me, arriva una soltanto un paio di volte,
poi sono soltanto tanti miti autunni, ed infine freddi e desolati inverni.
Per questo non ho più tempo, per i sogni degli altri,
e credo di non averne più tanto, nemmeno per il mio.