Credetemi, a volte ho paura di esternare ogni giorno, a centinaia di sconosciuti le mie emozioni, ho dannatamente, paura.
Ci sono cose che non possono leggere tutti, che devono rimanere dentro, di me, perché fuori, farebbero più male, che bene.
Ma non so’ il perché io abbia questa voglia assurda di comunicare, me lo chiedo da sempre, perché, non me ne sappia stare per conto mio, come fanno tutti, a guardare video di gattini divertenti, riempire di like, le scollature di sensuali donne, giudicare distruggendo, tutto quello che non mi piace.
Invece, ogni santo giorno, mi accingo a costruire, anche se non ho più la forza e l’entusiasmo di venti anni fa, anche se sento la fatica, e le mani mi tremano spesso, io costruisco, lo stesso.
Anche, se finora, non è servito quasi a nulla, e forse lì fuori hanno davvero soltanto bisogno di tanta superficialità, e verrà il giorno in cui mi stancherò di creare, e li lascerò in pace.
Anche perché non sono il solo ad avere paura, anche le mie emozioni, ne hanno, quando le mando allo sbaraglio, verso il campo di battaglia senza fucili e munizioni, ma con in mano soltanto mazzi di profumati fiori.
Hanno paura e me lo dicono in continuazione, durante la veglia, oppure nel sonno, sono stanche di prendere calci, dalla vita, di ritornare piene di ferite, di non trovare riparo, mura amiche, ma solo spine e gente ostile.
A volte credetemi vorrei smettere di pensare, di amare, di sognare il mare, di sperare che qualcuno si accorga di me, smettere di fare, tutto, se equivale a fare, niente.
Soprattutto come ora, quando sento gli occhi e le mani pesanti, come fossero di dei giganti, e mi chiedo con più forza, chi me lo fa fare, di seminare nel male, avrei bisogno di prati fertili ed accoglienti invece vivo, in questo covo di serpenti.
Qui, dove anche il condottiero più valoroso soccomberebbe, perché senza amore, la vita, non vale quasi niente.