Non la trovavo più da nessuna parte.
Ogni sera dopo il lavoro, l’aspettavo fino all’alba, sui suoi ripidi e rumorosi scogli,
lì, dove con il suo bel canto mi aveva catturato, sedotto, come una terra, conquistato.
Nessuna cera nelle mie orecchie, nessuna fune a legare il mio corpo,
sapevo che non mi avrebbe fatto del male.
Mi ha baciato, e portato nel posto in cui vive, e li abbiamo fatto l’amore.
E poi, è sparita, come la nebbia al sorgere del sole,
come il buio, la luce, come la sete, l’acqua, come il freddo, il fuoco.
Avrà trovato qualcun’altro di cui si sarà innamorata ?
Qualcuno più bello, più dolce, più saggio di me ?
Me lo chiedo spesso, sempre.
Ogni santo giorno, ogni lunga notte, ogni dannato minuto, ogni maledetto secondo.
Ed anche ora, in questa tavola calda, mentre aspetto che questo vecchio mi ristori,
mi sembra di nuovo, di sentire il suo dolce profumo.
Ma forse sono solo, e tristemente, soltanto troppo stanco.