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L’ultimo romantico su questa terra.

Il mio nuovo racconto: L’ultimo romantico su questa terra.

Vi aspetto sulla mia pagina Facebook per parlarne, magari, insieme.

L’ultimo romantico su questa terra.

Stanotte, perché è ora, che sto scrivendo, vi racconto questa mia vera storia.


Era uno dei primi appuntamenti, dopo che mi ero lasciato, cercavo forse, di coprire con qualsiasi cosa, quel vuoto, mettere un cerotto su quella ferita, per ricominciare di nuovo, anche se più dolorante, di prima, la mia vita.


Non era una ragazza lontana, migliaia di chilometri, che abitava su Marte oppure sulla Luna, dentro una caverna sui monti, oppure su una irraggiungibile altura, ma a poca distanza, nella mia zona, così da scrutarci al primo appuntamento negli occhi, senza lunghe chiamate da fare,per vederci, in piccoli schermi, quasi sempre rotti.


Ricordo, che preparai tutto minuziosamente, una scatola piena di CD musicali, una bellissima rosa rossa, ed altri tantissimi pensieri,che avevo impacchettato, con il cuore in mano, ma quando ci incontrammo mi guardò come un Alieno, sembrava spaesata, da tutti quei regali, in effetti, oltre un paio di chiamate, nemmeno la conoscevo, per davvero.

Ma il mio cuore è sempre andato di fretta, è sempre partito, in terza, vaglielo a spiegare che così sbaglia sempre, che le donne così, ti vedono soltanto, come un perdente.


Lei dopo aver sciolto la montagna di ghiaccio che ci divideva, rifiutò tutto quei pensieri, ma fu anche molto sincera, e mi disse testuali parole :


“Sei troppo romantico, noi donne siamo attratte da chi ci ignora, dallo stronzo di turno, da chi ci calpesta il cuore, di tutto”.


Io, nella mia ingenuità di allora, e che mi porto ancora, addosso, non capivo,cosa c’era di tanto sbagliato, ma forse aveva davvero ragione, quando le vedevi, in giro, poi, con certe “persone”.


Che le maltrattavano dalla mattina alla sera, altro che rose rosse, per loro erano semplici oggetti di arredamento per le loro auto modificate, da portare e mostrare in giro, ed accantonare una volta “usate”.


Anche se penso, che non sia prettamente così, perché ne ho incontrato, ci ho parlato con ragazze, ma soprattutto, meglio dire, “donne”, che apprezzano la vera bellezza, e non soltanto la sola e scialba, apparenza.

Ma la maggior parte davvero è attratta dallo stronzo, dal dannato, che poi tratta il loro amore, le loro attenzioni, come fosse per lui, non un dono, ma bensì, un terribile, reato.


Me ne ritornai a casa deluso, e ricordo, che buttai tutto quello che avevo per lei in un giorno interno, con cura preparato, in un solo secondo, nel bidone dell’immondizia, ero incredibilmente triste, come quando si riceve improvvisamente una cattiva notizia.


Avrei dovuto ignorarla, forse anch’io ?

Trattarla, come una schiava ?


Ma io, sono un fiore, e non ne sono mai stato capace,e forse è meglio così, e mi sono da anni, messo l’anima in pace.


Certo, un po’ mi fa male vederle con gli orchi, con i farabutti, con chi si esprime per la maggiore, solamente a rutti, ed io che gli donerei il più bello mio tesoro, messo sistematicamente da parte, come ignorare e gettare nel cassonetto, una stupenda pepita d’oro.


Stanotte, vi ho raccontato questa mia vera storia ,ed il mio cuore ricordando, ha pianto, e si chiede ancora, se tutto questo sia vero, lui, l’ultimo romantico su questa terra, costretto da decenni a stare da solo, come nell’immenso mare, un solitario veliero, perché parla a vuoto, a chi si accontenta, e cerca, soltanto la fredda, del mattino nebbia, e non il più bello, del mondo, tesoro.

Illustrazione di Walter Molino