Lara, era una ragazza bassina, aveva gli occhi chiari, come e più del cielo, i suoi capelli erano biondi e lunghissimi, che come liane di un bosco selvaggio, le attraversavano, come navi il mare, la schiena;
Ed sopratutto aveva, un sorriso magnetico, da togliere il fiato, se per caso quando la incrociavi avevi la fortuna di vederla sorridere.
Purtroppo, non sorrideva, a tutti, anzi, era molto solitaria, come una baita di montagna abbandonata, d’inverno.
La incontravo sempre in giro con il suo inseparabile cucciolo, uno stupendo e dolce pointer inglese.
Erano una coppia perfetta loro due, sempre ed ovunque, insieme; Il giorno, la notte, nelle giornate di sole, durante interminabili tempeste, erano inseparabili, come e più degli atomi.
Per me, loro due ,erano una coppia stupenda.
Purtroppo, per gli altri, lei era soltanto una “tipa strana” dalla quale stare alla larga, da apostrofare con i più brutti aggettivi, argomento di pettegolezzo quotidiano, da bullizzare, appena si avvicinava, magari per socializzare, troppo.
Sapevo che questa situazione la faceva stare male;
Tutta quella solitudine, nessuno come lei, con cui parlare, a cui confidare i suoi sogni, le sue paure, condividere i traguardi, oppure affrontare le delusioni della vita.
Raccontava tutto,pensavo, forse, al suo inseparabile cucciolo, ed ogni giorno, sempre, al suo diario personale, che condivideva con pochi fortunati, sulla sua pagina social.
Ed io ero tra questi ultimi;
Mi aveva accettato senza riserva, forse perché anche in me, aveva visto quella sorta di stupenda stranezza, che pochi hanno, che nasconde un mondo straordinario, difficile persino da immaginare.
Leggevo ogni giorno i suoi scritti, e mi immedesimavo in un modo tale, a volte, da scoppiare, come un bambino a piangere.
Non riuscivo proprio a trattenerle, le lacrime, di fronte alle sue emozioni, pure, sincere ed incontaminate, come la neve, che descriveva in modo tanto reale ed approfondito, che sembrava di uscire al suo fianco, ogni volta.
Spesso parlava dei suoi tanti sogni, ma sempre di più, della sua tristezza, di quando veniva senza motivo, schernita.
Si chiedeva il perché, di tutta quella cattiveria, perché proprio a lei, che cosa aveva fatto di male, per meritarsi tutto questo odio.
Più di una volta, avrei voluto fermarmi e parlarle, quando per caso per strada, la incrociavo;
Dirgli di non soffrire, non piangere, per quei stupidi decerebrati, che il mondo purtroppo è così, con chi non segue la massa, la strada, tracciata dalla società, ma il suo sentiero, solitario, ma pieno di magia.
La etichettavano, in ogni modo possibile, e lei era stanca.
Stanca, di rincasare ogni giorno con il mascara sbavato dalle lacrime, stanca di subire tutte queste assurde angherie.
Così, i suoi scritti, divennero sempre più ermetici e brevi, finché non smise di scrivere, del tutto.
Uscivo di casa, a volte, soltanto per poterla incrociare, insieme al suo inseparabile amico, per rassicurarmi che stava bene, sperando che mi sorridesse, ancora una volta, ma la incontravo sempre di meno, finché non scomparve del tutto.
Chiuse il suo profilo, e come una nave all’orizzonte, sparì per sempre.
Mentre, nel suo villaggio medioevale, come prima, ancor di più, dopo, continuavano ad inventare una realtà, che si trovava, ahimè, soltanto nelle loro piccole e mediocri teste, dicendo in giro che era deceduta, oppure stata rinchiusa da qualche parte, quando Lara, aveva soltanto cambiato posto, si trovava ora, finalmente , in una grande città, senza ignoranti pregiudizi.
Ed In pochi mesi, si era fatta subito apprezzare, per la sua stupenda sensibilità, e per quel suo magnifico mondo, che portava dentro di se.
In molti se ne accorsero subito di tale bellezza, e non se la fecero scappare.
Lara, ora primeggiava in tutto, amore, lavoro, in qualsiasi cosa si cimentasse.
Non aveva cambiato per nulla, il suo atteggiamento, ma lo aveva invece donato, a chi sapeva davvero apprezzarlo.
Non seminava più nel serto le sue emozioni, ma su immensi campi fertili, dove i suoi semi nacquero quasi all’istante.
Lara ora era felice, ed io, lo ero immensamente di più, per lei.
E speravo, molto presto, anch’io, di poter seguire il suo bellissimo, coraggioso, e pieno di soddisfazioni, grande esempio.