Aveva la mente sempre piena d’idee, di emozioni, di sensazioni;
era sempre in cerca di qualcosa da fare, da leggere, da vivere.
Ma, era circondato da fantasmi obesi ed indifferenti;
erano sempre in cerca di qualcuno da giudicare, da crocifiggere, da decapitare.
Spenti, come lampioni guasti ed abbandonati di periferia,
riversavano tutto il loro malumore,
come nero petrolio nel blu oceano, ad ogni respiro.
Lui invece era fiamma viva,
portava ovunque con se gioia di vivere,
come verdi prati in fiore.
E la notte, sopratutto di notte, quando tutti riposavano, lui creava;
le più belle poesie, i più bei scritti, le più belle canzoni;
e quel palazzo, tanto buio e trascurato, si illuminava di speranza,
e per un attimo, smetteva di essere la cenerentola della città
e diventava un regale e stupendo principe azzurro.