Tutti gli facevano i complimenti per il suo viso, perché era davvero incredibilmente bello,
per il suo sorriso, i suoi occhi;
dovunque andasse era sempre inondata, come un fiume in piena di belle parole.
I complimenti, per lei, erano routine quotidiana, come il caldo sole d’estate,
ma lei bella, non si sentiva per nulla, o almeno, sapeva che quel suo viso che tutti ammiravano, era stato più volte fatto a pezzi.
Ridotto a brandelli, da mani manesche di brutti ceffi, che, prima lo avevano sfiorato dolcemente, riempiendolo di infinite dolci carezze, come un bimbo un cucciolo,
di mille baci, le rosse sue guance, d’imbarazzo e timidezza,
per poi inondarle, come furiosa tempesta, di gratuita violenza.
Erano state capaci, di far appassire, come un fiore senza acqua, il suo sorriso accecante,
far piangere, lacrime di paura, i suoi delicati e sinceri occhi,
ridurre il suo viso paradisiaco, in un gelido e desolato inferno.
Quello che gli altri vedevano in quel viso, era la superficie, delle sue pene;
Sotto la sua pelle candida, bruciavano, mille demoni, ogni emozione;
allo specchio, indelebili all’anima, ed al suo cuore, i tanti segni degli orchi.
Per questo motivo anche se era incredibilmente bella, si sentiva brutta.
Non arrossiva quasi più ad i complimenti, come un’anima persa, nel suo purgatorio eterno.
Aveva però, imparato a proteggersi;
pian piano, riattaccato i tanti pezzi infranti,
sparsi qua e la ovunque, del suo cuore, e con tempo e dedizione ricucito le tante sanguinanti ferite, asciugato le lacrime, e poi indossato una pesante corazza di impenetrabile piombo.
Era diventata forte, come i cavalieri della tavola rotonda,
come Alessandro Magno, più di Giulio Cesare;
quelle battaglie l’avevano temprata, come duro acciaio, un muscoloso fabbro.
Ed allora, quando finalmente, avrebbe tolto, quella sua pesante corazza,
sarebbe stato soltanto, per un vero Principe Azzurro,
al quale avrebbe finalmente regalato il suo vero viso.
Ed Il più bel paradiso in fiamme, che sia mai esistito, nell’intero universo.