Spesso, ho l’impressione di parlare al nulla, nel deserto, sulla luna, nello sconfinato spazio vuoto.
Mostrare il mio cuore, le mie emozione a ciechi, far ascoltare i suoi battiti ai sordi.
Eppure, li vedi poi, che lasciano like e commenti, sotto divertenti e graziosi gattini,
messaggi di auguri a perfetti sconosciuti, ad auto nuove, passeggiate nei discount,
ai negozi di abbigliamento, ai volantini dell’euronics.
Cose tanto superficiali e scontate, prive di anima, da far impallidire il sole.
Ho notato che, prende più like un piatto di pasta, che i miei sogni,
le mie emozioni, le mie canzoni, l’arte che costruisco con brandelli della mia anima,
ogni santo giorno.
Forse il mondo non ha bisogno di tutto questo, e verrà il giorno,
in cui sparirò, come pallida neve al sole, come i fiori d’inverno,
Pompei dopo l’eruzione.
Per non far marcire, sui miei stanchi rami, d’indifferenza,
i delicati frutti delle mie emozioni.