Quando di solito, mi capita di fotografare un bambino, oppure mostrargli la mia grande macchina fotografica, posso scrutare nei loro piccoli occhi,tante incredibili emozioni diverse.
La maggior parte dei bimbi, ride curioso,davanti al grande obiettivo, i più timidi scappano oppure si coprono, il piccolo e e gentile viso.
C’è poi, chi si mette in posa, chi fa le pernacchie con la lingua, chi mi ruba la reflex, per andarsene a scattare per conto suo.
Comunque soltanto tanti sorrisi e tante emozioni, stupende.
Guardate questa foto ora.
Vi siete mai chiesti, un bimbo, quante ne ha dovute passare, per,alla vista di una fotocamera, alzare i pugnetti al cielo, ed arrendersi,come davanti ad una pistola ?
Nemmeno negli incubi più brutti,dovrebbero esserci queste immagini.
Questa foto parla da sola, parla dell’orrore della guerra in Siria, ma potrebbe essere, qualsiasi guerra, in qualsiasi altra parte del mondo.
Ed il piccolo angelo, con i pugnetti verso il cielo si chiama Hudea, ha quattro anni, ed è stata fotografata nel campo profughi siriano di Atmeh,vicino ai confini con la Turchia, dove vive insieme alla mamma e ai fratelli da Osman Sigirli, oltre un anno fa.
Hudea aveva scambiato, l’enorme obiettivo della macchina fotografica per un’arma …
Guardate di nuovo i suoi occhi, i pugni delle sue manine che si uniscono, che si toccano, che sembrano dire “Ci Arrendiamo!”.
Eccolo, è questo il vero volto della guerra, e sopratutto, la testimonianza della sua inutilità.
Dovremmo combattere ogni santo giorno, indignarci sempre di fronte a queste immagini.
Unire le nostre forze, finché non riusciremo finalmente, a cambiare realmente qualcosa, non so come, ma tentare tutti insieme, in ogni modo possibile.
Alla fine potere è volere.
Invece di Hudea ricordo, che ne parlarono giusto un po’.
In scaletta nei TG tra la Champions league ed la nuova fidanzata di Briatore.
Rimpiazzata quasi subito da altre storie, meno drammatiche e più consone ai nostri canoni.
E questo il nostro problema;
Essere spesso superficiali, ma sopratutto indifferenti a tutto ciò che non sentiamo sulla pelle.
Ci siamo indignati su questa foto per un paio di minuti, il tempo di passare alla prossima notizia, ridere magari subito dopo, di gusto, guardando qualche video di gattini assonnati e divertenti.
Intanto la piccola Hudea e tanti come lei, sono ancora li, in quei campi, ed alzeranno sempre, le proprie manine al cielo, finché le nostre resteranno immobili.
Proprio come ora, come ieri, come sempre, troppo occupate ad imboccarci sempre di più, della nostra sana, salutare e beata indifferenza.