Io, glielo avrei voluto donare, questo mio solitario, e bisognoso d’amore, cuore, era quello che desideravo, più di qualsiasi altra cosa.
Ogni volta che ci incontravamo, lo portavo sempre stretto nella mano, mentre, le suonavo le più belle melodie.
Forse, era invisibile, pensavo, perché non lo vedeva mai ?
Mi chiedevo sempre.
Non faceva nulla, nonostante fosse lì, a pulsare, a pochi centimetri dal suo.
Lo tenevo stretto, cercando di non farlo cadere, perché già sapevo, che fine avrebbe fatto.
Sarebbe sprofondato, fin giù nell’inferno, e lì avrebbe preso fuoco, insieme alle mie speranze, alle mie emozioni, ai miei tanti sentimenti.
Ma era troppo colmo d’amore, diventato troppo pensante, per le mie stanche mani, che finì per cadermi.
Lei, non fece nulla, non mi chiese nemmeno, perché avessi smesso all’improvviso di suonare.
Si alzò e se ne andò di fretta, senza dire niente.
Forse, sapeva, con il suo rifiuto, che cosa aveva provocato, e non volle assistere tristemente, alla misera e desolante morte, del mio solitario e bisognoso d’amore, cuore.
Fin giù nell’inferno <– Video