Una cosa del genere non mi era mai capitata prima;
Quella di sentire con largo anticipo, il profumo della primavera, ed il sole, caldo come, è più dell’ estate.
Eppure gli alberi erano spogli, ancora nudi, come i prati, ed allora com’è possibile tutto questo, mi chiedevo esterrefatto ?
Forse è una variante finora sconosciuta di questo dannato virus, che, ed invece di perdere l’olfatto, posso sentire tutto; tutti gli odori possibili ed immaginabili, in anticipo ?
In realtà non era nessuna nuova e strana variante, eri soltanto tu, che stavi passeggiando, vicino, casa mia.
Quello era il tuo profumo, di primavera, che dalla tua bianca e delicata pelle, inebriava, come buon vino il palato, tutto, al tuo passaggio, e il calore della tua anima, che riscaldava, i freddi di marzo raggi di sole.
Dove passavi tu era tutto un fiorire, persino nel mio desolato e solitario cuore.
Come avrei voluto seguirti, credimi, seguire la tua scia di magnifica bellezza, per scoprire finalmente dove vive la primavera.
Posso soltanto sperare, che ogni giorno, ti incamminerai soave, per le mie solitarie e brulle di emozioni strade, dove io, ti aspetterò, paziente, come un bimbo, i regali di natale, sull’uscio della mia porta.
Paziente di vederti, per quei pochi interminabili, al mio cuore, secondi, paziente di sentire, la scia del tuo profumo, paziente di ammirare le tue forme, paradisiache, ed armoniose, come interminabili ed incantevoli strade di montagna, paziente di sentire, con anticipo il sapore della primavera, che porti con te;
Ovunque, in qualsiasi luogo, perfino nella mia fredda valle, tu vada.