Vai al contenuto

Bullismo

  • di

Non sono mai stato un bravo studente, mi piaceva molto studiare ed imparare,ma a non piacermi, era il modo in cui avveniva l’insegnamento.

Studiavo il mimino sindacale, ma poi a casa divoravo interi volumi, di qualsiasi genere,ma la storia che vi voglio raccontare oggi, è un’altra.
Erano i primi anni di scuola superiore, in una nuova realtà,
molto più grande di quella minuscola in cui vivevo, che quella piccola cittadina mi sembrava New York in confronto.
Scelsi un istituto tecnico, i licei musicali erano fantascienza,
con il senno di poi, avrei sicuramente avrei frequentato il conservatorio oppure un istituto d’arte,
ma che vuoi capire a 14 anni ?
I 14 anni degli anni 90, non quelli di ora.
Con in testa ancora i cartoni di Italia 1, ed il sogno di diventare un calciatore del Napoli.
Niente Internet, Facebook, Instagram, e compagnia bella,
la Musica si ascoltava con musicassetta e walkman, i film li vedevi in Vhs,
le giornate passavano ad ingoiare sabbia e collezionare lividi su improvvisati campi da calcio.
È tutto questo era stupendo.
I primi anni di superiore li passai in tranquillità, nonostante quella scuola pullulasse di aspiranti camorristi in erba e guappi di cartone.
Li dentro vigeva la legge della giungla dove comandava il più forte, non il più intelligente ed ancora meno il più sensibile.
Li ti “mangiavano vivo”, c’era tanta di quella cattiveria mista ad arroganza, da far impallidire lucifero.
Io me ne stavo per le mie, ma ogni tanto c’era qualche testa calda che se la prendeva con i più minuti o silenziosi, così tanto per passare il tempo, per marchiare il territorio.

Bhe, come dicevo, i primi anni me li passai senza tante grane, fortunatamente, avevo il mio vicino di casa, uno che si faceva rispettare sul serio, e, che ne aveva pestati già parecchi di questi mezzi guappi, che veniva rispettato da tutti,
che mi disse, “se qualcuno ti importuna digli che sei mio cugino” …
Ragazzi, la cosa funzionava sempre, come un insetticida allontana le mosche, io allontanavo quella gentaglia con il solo pronunciare il suo nome.
Poi, per mia sfortuna, trovò un impiego, e lascio la scuola durante il terzo anno, ma sinceramente non ricordo da li in poi atti particolarmente gravi, nei miei confronti, anche perché ci misi davvero poco a capire in che razza di situazione mi ero cacciato.
Ovvero, il passare tante ore del mio tempo, con la peggio gente, che se l’avessi incontrata casualmente per strada avrei cambiato immediatamente direzione.
Invece, dovevo restare li seduto a respirare la stessa aria, condividere lo stesso spazio, ogni santo giorno …
Tutto questo era una galera per me.
Quindi, erano più le volte che facevo “festa” che quelle che ero in quella aula.
A casa staccavo prima di uscire, la spina del telefono, così da poter stare tranquillo se chiamavano dalla presidenza.
La cosa funzionò per un bel pò di tempo poi, una mattina, per la fretta, la dimenticai al suo posto e patapam …
Vennero a sapere di tutte le mie tante avventure extrascolastiche.
Da li in poi mi Accompagnavano davanti al portone dell’Istituto, ma il più delle volte riuscivo lo stesso ad “evadere”, da quello laterale che si trovava appena dopo un lungo corridoio.
Ricordo che Passavo spesso tutto il mio tempo di “lezione extrascolastica”, a leggere riviste di musica, che compravo in edicola.
Ogni tanto c’era qualche compilation di canzoni che conservo ancora gelosamente, e spesso non riuscivo a contenere la gioia e la voglia di rincasare prima, per poterla ascoltare.
C’erano, Muse, Bluvertigo, Prozac +, Massimo Volume, Marlene Kuntz.
Ritagliavo gli articoli che mi interessavano e ne facevo un poster che fissavo sopra la porta della mia stanza.
Tornavo dopo le mie ore alternative di lezione a casa come nulla fosse, poggiavo lo zaino della Invicta sulla sedia e lo riprendevo la mattina precedente, con gli stessi libri …
Rifarei tutto, tranne forse, la pazzia di salire su in montagna a suonare la chitarra il giorno degli esami orali, penso questa cosa sia rimasta negli annali di quell’istituto.
La gente mi fermava per strada chiedendomi, sei tu quello che ha fatto questa pazzia ?
L’ho pagata però ahimè cara, con la bocciatura, ed il solo pensiero di dover regalare un altro anno della mia vita, a quel’ambiente, non mi ha fatto dormire per parecchio tempo.
Ricordo, che c’era un ragazzo, molto particolare, non era uno omologato, come tutti, e mi piaceva molto davvero, ma non piaceva agli altri, non era conforme alla legge della giungla purtroppo, e veniva sempre preso di mira.
Mi sono sempre chiesto, perché e se non avessero il mimino rimorso per tutta quella cattiveria …
Ridendoci su, gli facevano passare le peggiori situazioni.
Lo chiusero per un giorno interno dentro ad un armadio, lo prendevano spesso a bastonate per passare il tempo,
addirittura una volta gli misero del vetro nella merenda …
Ricordo un episodio con tristezza, in particolare, era mezzogiorno ed lui aveva chiesto un permesso per uscire prima e recarsi in ospedale per trovare la madre malata di cuore, che era stata ricoverata da poco.
Bhe, gli legarono lo zaino alla sedia con della fune tanto spessa, che ci volle mezzora per liberarla
E lui tra le lacrime mentre lo bullizzavano.
Verso gli ultimi anni venne lasciato un po’ in pace, ma soltanto perché lo avevano fatto uscire di testa.
Non faceva più nulla in classe, se non mettersi da parte e scarabocchiare un foglio.
Da li dissi basta, ne avevo avuto abbastanza di quel marciume.
Ma a casa continuavo ad insistere che senza “il pezzo di carta” non potevi fare nulla,
allora con tanta pazienza ho sopportato e continuato.
Tutto questo per dirvi :
Non tutti abbiamo cugini protettori, oppure le forza di rispondere a tutta questa arroganza.
Se, e quando il destino decide di metterci insieme, per studio, per lavoro, oppure per divertimento,
cerchiamo, se non possiamo essere delle belle persone, almeno di non essere quelle brutte.
Quante volte, leggiamo in giro di persone, che hanno detto basta, che, ne hanno avuto abbastanza,
della cattiveria gratuita.
Si chiama Bullismo, e fa centinaia di vittime.
Il Mondo è un posto difficile già senza bulli.
A tutti quelli che invece continuano imperterriti a fare del male dico :
Sappiate che la vita è una ruota, e gira per tutti.
A buon intenditor poche parole …