La passione, tra noi, bruciava come una collina d’estate in fiamme,
eravamo, un vulcano di emozioni in eruzione perenne.
Ci consumavamo di baci, affogavamo di carezze,
inondavamo i nostri caldi e nudi corpi di orgasmi,
intensi come i colori dell’autunno.
Non volevamo mai smettere.
Come calamite ci attiravamo, e poi come paglia incendiavamo.
Eravamo sempre uno sopra l’altro, mai di spalle, mai distanti.
Ma alla fine questa passione bruciò forse troppo a lungo,
anche le nostre anime.
Ci incontravamo solo per morire di piacere.
A lungo andare di questo quasi amore era rimasto
soltanto un cumulo di cenere.
Come una sigaretta fumata ardentemente,
dopo una lunga e stressante giornata di lavoro.
Ma andava bene così ad entrambi,
anche senza amore, potevi sentire lontano chilometri,
l’odore dell’incendio maestoso che divampava sopra i nostri corpi,
destinati a prendere fuoco appena ci sfioravamo.
Eravamo benzina e scintilla,
mare in tempesta, delle stelle temerarie,
e volevamo soltanto e sempre esplodere.