Sembrava una tipa apposto, un po’ troppo chiacchierona, ma molto cordiale e solare,
frequentavamo lo stesso corso d’inglese, ed a fine lezione ci fermavamo sempre a parlare tanto e di tutto;
c’era tanta sintonia tra noi, e la cosa mi piaceva molto, ma, non capivo minimamente, se fosse condivisa.
Un amico di entrambi, mi aveva messo in guardia, dicendomi che, “faceva un po’ cosi con tutti”, quando ero assente,
ma non diedi per nulla importanza alle sue parole, lei mi piaceva, punto e basta.
Da molto, non avevo una nuova relazione, e lei era perfetta, colmava con la sua presenza ogni mio vuoto,
era come forte colla riparatrice, sulle crepe del mio cuore.
Mi faceva sentire di nuovo il calore dell’amore, ed a chi mi ripeteva, “che stava solo giocando”, non gli davo retta,
erano soltanto gelosi, perché per me lei era stupenda, era tutto.
Infinite, le sere a messaggiare, tra cuori, baci ed dolci animaletti curiosi,
finché non venne finalmente, il giorno del nostro primo incontro.
Nulla di romantico ed eclatante, un giro in centro nel pomeriggio, con lei che mi riempiva di complimenti,
e di buste e pacchi vari, pieni di vestiti, scarpe, borse, che acquistava freneticamente, tra un negozio all’altro;
ma era felice, e lo ero anch io.
La sera, che aspettavo con impazienza, ci sarebbe stata finalmente, un po’ d’intimità in più.
Mi preparai al meglio, come mai prima d’ora, scesi di casa, velocemente, come il mio cuore, che batteva all’impazzata,
come se avessi vinto un milione di euro alla lotteria.
Salii in macchina e le presi qualcosa da mangiare, un delizioso Big Mac per placare la sua fame, e la mia, d’amore per lei.
E mentre ero li fermo, in silenzio ad aspettare, in questo distributore di benzina, addobbato già a festa, un mese prima del Natale,
mi lasciai guidare dall’emozioni, dall’immaginazione; per me lei, era già li, con me ora, e non riuscivo più a resistervi.
Intanto passavano i minuti, più di 10 dal nostro appuntamento e di lei nemmeno l’ombra.
Pensai che forse, aveva avuto sicuramente un contrattempo, gli scrissi un messaggio su WhatsApp, ma nulla, allora provai a chiamarla; segreteria telefonica.
Decisi di aspettare ancora, avrà avuto un imprevisto, che le ha fatto fare ritardo, mi ripetevo, e da un momento all’altro, sicuramente sbucherà all’improvviso da qualche vicolo, mi convinsi.
Ma i minuti erano diventate ore, ed in me incominciavano a riecheggiare forti ed insistenti, le raccomandazioni del mio amico,
“quella fa così con tutti”; allora non era gelosia, ma davvero un consiglio fraterno.
Ormai stanco, che anche il cuore, non lo sentivo quasi nemmeno più, aprii lo sportello e poggiai a terra il suo cibo, insieme al pensiero che le avevo comprato, e decisi di tornarmene a casa.
Mentre rincasavo un messaggio su WhatsApp, lo apro velocemente, forse finalmente è lei !
Era lei,si, in foto, ma appartata con un altro, in un’altra macchina …
Le avevo soltanto fatto da taxi e da facchino per un giorno, altro che amore.
Cercavo di non far vedere quelle foto al mio povero cuore, incollato con l’Attack,
speravo che quelle immagini, si fermassero agli occhi,
ma non ci fu nulla da fare, in un secondo era di nuovo a pezzi, sbriciolato, di nuovo.
E mentre un cane abbandonato, festeggiava un pranzo fortunato,
questo mio sconsolato cuore, a digiuno d’amore, esigeva delle spiegazioni.
Spiegazioni, che ancora una volta, non avrei potuto e saputo, miseramente dargli.